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Determinazione del valore di recupero

Il valore di recupero è rappresentato dal maggiore tra il prezzo netto di vendita e il valore d’uso.
Il prezzo netto di vendita è rappresentato dall’ammontare ragionevolmente ottenibile da una controparte indipendente rettificato dei costi marginali direttamente attribuibili alla dismissione del bene.
Il valore d’uso è dato dal valore attuale dei flussi futuri attesi di cassa derivanti da:
- utilizzo continuativo dell’attività;
- la sua cessione al termine della sua vita utile.
A seguito dell’indicazione di una perdita di valore di un’attività, il valore recuperabile dell’attività stessa deve essere calcolato in modo da determinare se una perdita di valore sia effettivamente avvenuta. In tal caso, può essere necessario rideterminare sia il prezzo netto di vendita che il valore d’uso dell’attività. Peraltro, delle semplificazioni sono spesso possibili come per esempio:
- nei casi in cui il prezzo netto di vendita o il valore d’uso sono superiori al valore netto contabile, l’attività non ha subito perdita di valore e non è necessario rideterminare l’altro ammontare; - se il prezzo netto di vendita è indeterminabile, allora si rideterminerà il solo valore d’uso;
- per le attività destinate a essere cedute, il valore recuperabile sarà rappresentato dal prezzo netto di vendita;
- calcoli analitici per rideterminare il valore d’uso possono essere evitati se tramite una stima di ragionevolezza è possibile dimostrare o che il valore d’uso è più alto del valore netto contabile (nel qual caso non c’è perdita di valore) o che questo sia inferiore al prezzo netto di vendita (nel qual caso il valore recuperabile è rappresentato dal prezzo netto di vendita).