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Perdita di valore dell’avviamento

Se un avviamento appartiene a un’unità generatrice di flussi finanziari, l’impresa deve considerare l’eventuale perdita di valore dello stesso. Lo IAS 36 illustra alcuni test cosiddetti bottom-up e top-down per determinare se esistano i presupposti per una svalutazione dell’avviamento.
Se un’entità generatrice di flussi finanziari viene testata per perdita di valore, e vi è un avviamento iscritto in bilancio relativo a quell’unità, deve essere svolto il test bottom-up. Questo metodo richiede a un’impresa di determinare se il valore di carico contabile dell’avviamento può essere allocato su basi ragionevoli e coerenti all’unità sotto esame. Se tale allocazione è possibile, la porzione di avviamento relativo all’unità generatrice di flussi finanziari viene semplicemente inclusa nel valore di carico dell’unità con lo scopo di effettuare il test impairment. Nessun ulteriore test top-down è richiesto.
Se l’avviamento non può essere allocato all’unità generatrice di flussi di cassa, il valore di carico dell’unità (che esclude ogni allocazione dell’avviamento) viene comparato al suo valore di recupero per assicurare che non vi siano perdite di valore delle attività incluse nell’unità generatrice di flussi di cassa, a parte l’avviamento. Dal momento che quest’ultimo non è stato considerati in questa valutazione, un test top-down viene richiesto. Questo implica che l’impresa identifichi la più piccola unità generatrice di flussi di cassa cui possa essere allocato su base ragionevole e coerente l’avviamento. Il valore di carico di questa unità più grande viene poi comparata con il valore di recupero.