Lipravus sas

Consulenza

Valutazione analitica dei crediti

La valutazione analitica dei crediti, e quindi le modalità con cui la banca effettua accantonamenti e rettifiche di valore a fronte di crediti deteriorati, è oggetto di attenta riflessione da parte dello IASB che ha dedicato numerosi paragrafi del principio 39 al trattamento del cosiddetto impairment degli strumenti finanziari.
La norma IAS richiede che un’entità valuti, a ogni chiusura di bilancio, se vi sia una oggettiva evidenza che una determinata attività finanziaria, nel nostro caso un credito, abbia subito una durevole perdita di valore (impairment). Affinché possa insorgere uno stato di impairment occorre che questo derivi da uno o più eventi occorsi dopo l’iscrizione iniziale del credito e che siano tali da procurare un impatto sui cash flow futuri del credito. Non devono invece essere incorporate nelle stime di impairment le perdite attese derivanti da eventi futuri, indipendentemente dalla probabilità di accadimento.
La versione aggiornata dello IAS 39 introduce quindi il concetto di incurred loss, contrapposto a quello precedentemente utilizzato di perdita stimata, quale chiave di lettura per individuare o meno l’insorgere di un’obiettiva evidenza di perdita di valore e la conseguente quantificazione dell’impairment.

I due momenti essenziali che caratterizzano la valutazione analitica sono dunque:
1. la definizione dei criteri di identificazione dello stato di impairment e quindi la determinazione di quali crediti vadano sottoposti a valutazione analitica;
2. l’individuazione delle modalità di calcolo per la quantificazione della perdita durevole di valore da apportare al credito.